L'investimento complessivo per i lavori è di 56 milioni di euro. Il progetto, realizzato dall'architetto Michele De Lucchi, entro il 2020 porterà al raddoppio degli spazi e dei laboratori esistenti: si passerà, quindi, a una dimensione complessiva del campus di 37.000 mq con l'obiettivo di ospitare fino a 1200 persone.
"OpenZone, where Science Oxy.gen Business - spiega Elena Zambon, Presidente di Zambon Spa - è nato con la missione di creare un ecosistema imprenditoriale dove favorire lo scambio di conoscenze e la nascita di collaborazioni nel settore delle Scienze della Vita. Già oggi ospita alcune tra le principali imprese biotech, farmaceutiche e di terapie geniche avanzate, fortemente orientate alla ricerca e all’innovazione, con competenze qualificate e riconosciute a livello internazionale". E prosegue: "E' un intervento in cui crediamo molto e ci auguriamo che possa contribuire a connotare ancora di più il territorio di Milano come ecosistema di eccellenza nelle Scienze della Vita, settore che riveste un ruolo strategico per la crescita e la competitività del nostro Paese".
“Con l’ampliamento del campus di OpenZone – dichiara il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala – realizzato grazie all’impegno di questo storico gruppo farmaceutico, che ha profonde radici italiane ma anche un solido posizionamento internazionale - Milano e la Città Metropolitana si arricchiscono di nuove opportunità di sviluppo, spingendo sul motore dell’innovazione e della tecnologia. È il futuro che prende forma e lo fa in un campo di eccellenza, quello scientifico, che ci vede avanti in Italia proprio grazie a realtà come questa. All’OpenZone, su cui il Gruppo Zambon ha deciso di investire milioni di euro, si darà la possibilità a giovani realtà di iniziare la propria attività in un contesto già forte dove scienza e business, ricerca e capacità manageriale, contribuiscono a lanciare e far crescere esperienze lavorative e professionali destinate in breve tempo ad avere successo”.
Il progetto è partito con la realizzazione del primo edificio e vedrà la costruzione di due torri con spazi dedicati a laboratori di ricerca tecnologicamente avanzati e a progetti imprenditoriali per startup con idee innovative nel campo della salute.“L’insieme degli spazi di OpenZone – afferma Michele De Lucchi - si articola attorno a generosi spazi comuni e di aggregazione, sale riunioni, sale conferenze, spazi espositivi e di relax che favoriscono gli incontri formali ed informali e creano occasioni per lo scambio di idee, opinioni, posizioni. Come ha dichiarato Stephen Hawking: i più grandi risultati dell’umanità si sono ottenuti negli incontri e i più grandi fallimenti nei non-incontri o peggio negli scontri. Oggi questo è quanto mai vero ed è necessario e impellente favorire la nascita di collaborazioni perché abbiamo un enorme potenziale di competenza e tecnologia da utilizzare, soprattutto in ragione della Vita. L’architettura, mediante la realizzazione di ambienti piacevoli, rassicuranti e stimolanti e una consapevole distribuzione delle funzioni, è uno strumento per rendere più accessibile e immediato il contatto umano e il conseguente trasferimento di conoscenza.”
Il sindaco Ugo Vecchiarelli conclude “Bresso, città del Parco Nord, centro del Nord Milano, si è impegnata nella riconversione delle aree industriali dismesse in nuove zone da dedicare all’innovazione e alla ricerca. La nostra programmazione urbanistica dal 2003 al 2017 ha considerato il comparto Zambon quale ambito di trasformazione territoriale e rinnovo urbano, con particolare riferimento alla ricerca, alla sperimentazione ed all'innovazione tecnologica, nonché al verde attrezzato a parco, a parcheggi e ad attrezzature di interesse generale. Anche i Giardini della Scienza si inseriscono nel percorso di promozione della cultura scientifica avviato dall’Amministrazione locale di Bresso e rappresentano un importante strumento di riqualificazione ambientale dell’area interessata”.
OpenZone già oggi è un campus vivace e dinamico che ha dato origine a rilevanti storie di successo, punto di riferimento delle Scienze della Vita.
Attualmente dispone di 15.500 mq dedicati ad uffici, 7.500 mq di laboratori ( di cui 1.600 mq di laboratori GMP) e ospita più di venti realtà operanti nel campo delle Scienze della Vita. Tra queste, vi sono alcune tra le più importanti società biotecnologiche italiane (Axxam, EryDel, MolMed, Newron, Nicox, solo per citarne alcune), vi è Italian Angels for Biotech (“IAB”), associazione composta da 35 professionisti del settore Life Science (imprenditori, investitori, manager e scienziati), nata per contribuire a colmare il divario tra eccellenza scientifica e creazione di valore attraverso investimenti finanziari e supporto manageriale a progetti industriali. C’è Zcube, research venture del Gruppo Zambon, che ha dato vita a Open Accelerator, percorso di accelerazione dedicato alle Life Science, “una palestra” per giovani imprenditori che si allenano alle sfide di un mercato molto complesso e approfondiscono le conoscenze di tecnologie e di business necessarie per la nascita e lo sviluppo di start-up innovative di successo. E ovviamente in OpenZone ha sede il Gruppo Zambon, una moderna multinazionale chimico-farmaceutica di 112 anni, fondata sulla storia e sui valori di un’innovativa impresa familiare italiana, con ambiziosi progetti di crescita e di sviluppo.
OpenZone si candida a ricoprire un ruolo primario sul fronte innovazione e ricerca in ambito Life Science e a posizionarsi come un ecosistema imprenditoriale di riferimento, che opererà in sinergia con Human Technopole, Città della Salute e gli altri attori del settore delle Scienze della Vita.